lunedì 10 settembre 2012

Scandalosa Corte di Appello di Roma - Sez.Minori

Ennesimo scandalo a Roma, dove la tutela dei bambini è diventata un fantasma da cui tutti gli operatori coinvolti fuggono con la coda tra le gambe. Ebbene sì: la cara Corte (con la complicità di tutta la ciurma dei suoi periti e di assistenti sociali indottrinati a dovere) continua imperterrita senza vergogna a mietere nuove vittime!
E queste sono tutti esclusivamente BAMBINI!

Uno dei casi più recenti è proprio un piccolo bambino abusato carnalmente dal padre alcuni anni fa. All'inizio, OVVIAMENTE, la mamma, a cui il bambino fece accenno della violenza subìta, non venne creduta: venne accusata di infamanti patologie inesistenti (come si usa fare ora).
Poi, una volta accertato che queste patologie facevano solo parte delle fantasie represse della Ct di turno e non della signora in questione, tutta la ciurma di cui sopra pur di provare a credere anche solo un istante a quanto denunciato (troppo impegnativo per loro forse…) si è giocata la carta vincente che ora va tanto di moda: la MITICA PAS (Sindrome Alienazione Parentale).
Successivamente però, nonostante il laborioso impegno del clan togato nel voler far calzare a tutti i costi una PAS troppo forzata, si accerta finalmente anche l'inesistenza di quest'ultima.
A questo punto, non potendo più prendersela con la madre che cosa fanno allora?
Dirottano i propri pregiudizi sulla povera creatura: ovvero tirano fuori la carta di “il bambino non è credibile”.

  E sì, perché se un bambino è troppo piccolo non è credibile, se è più grandino è influenzato dalla madre, se è adolescente ce l’ha col padre.
Perché? Perché gli incesti non esistono, ovvio! E' questo il messaggio, sono solo un’invenzione delle mamme cattive!.

Ma torniamo alla nostra raccapricciante storia: (assurdo!), accertato anche che il bambino è invece sano più che mai...si sono allora riservati di decidere, senza intanto tutelarlo ovviamente.

Durante tutto questo tempo ovviamente NESSUNA perizia nè accertamento è stato fatto sul padre, anzi: "sul povero padre", così definito in udienza dal Procuratore della Corte.

Intanto il penale va avanti: una seconda visita medico-legale voluta da un PM conferma purtroppo l'esito della prima, ovvero che il bambino è vittima di violenza sessuale e che le cicatrici sono ben evidenti. C'è ovviamente un Rinvio a Giudizio per il padre del piccolo, che chiede un rito abbreviato.

Sembrerebbe tutto vertere finalmente verso la verità o perlomeno, penserete, tutela ovvia per il piccolo!
Ebbene No: la cara Corte, nonostante il legale del bimbo chieda garanzie di protezione perlomeno in attesa del termine del procedimento penale pendente nei confronti dell'uomo, e nonostante consegni tutto il materiale probatorio (pur se in attesa di sentenza finale e di ulteriori indagini), la Corte emana il suo vergognoso verdetto:

"Affidamento del piccolo ai Servizi Sociali con l'incarico di ripristinare entro sei mesi i rapporti padre-figlio, finalizzati ad un loro recupero".

Sì, finalizzati ad un loro RECUPERO! Sorge spontaneo un quesito.
Se la madre è certamente sana, il bimbo è certamente sano, i testimoni sono tutti attendibili, il padre invece è tuttora un INDAGATO per ABUSO SESSUALE SUL FIGLIO, perchè il figlio deve essere costretto a vedere chi di lui ha abusato? Il bambino ha più volte urlato ai Servizi Sociali di non volerlo vedere e, escluse e accertate le altre motivazioni prese inizialmente in considerazione, perchè lo stesso questo scempio?
Qualcuno mi spieghi la logica per favore, se una logica in tutto questo ci fosse mai.

E allora, cari Giudici ciechi, sordi e vili, ci fate rimpiangere i tempi in cui chi si sporcava di questo reato infamante veniva lasciato in balìa di un popolo agguerrito a lapidarlo. Il popolo farebbe giustizia vera, questo ve lo assicuro. E voi avreste molto da imparare dal popolo sovrano.

Questa è solo una delle centinaia di realtà terribili che tutti i giorni sentiamo in Italia, dove non c'è più tutela per i bambini e dove se qualche uomo coraggioso abbraccia la causa viene massacrato moralmente, professionalmente, mediaticamente ecc. dalla parte più vile (e purtroppo più numerosa e potente) di tutto il genere umano.

Vergogna istituzioni quando non fate il vostro sacrosanto lavoro!!
Vergogna a tutti coloro che non amano, non rispettano e non proteggono i bambini anche se hanno le armi per farlo.
Vergogna Corte di Appello di Roma- Sezione Minori.

giovedì 15 marzo 2012

MADRI DI PICCOLE VITTIME DI ABUSO: DONNE CHE SOFFRONO TROPPO

tratto da Associazione Hansel e Greetel

MADRI DI PICCOLE VITTIME DI ABUSO: DONNE CHE SOFFRONO TROPPO
Madri di piccole vittime di abuso, travagliate dal conflitto tra credere e non credere
ad una verità troppo amara per essere vera;
madri che vorrebbero avere una bacchetta magica per cancellare pezzi della realtà e
della storia;
madri che aggiungono dolore al dolore perché questa bacchetta magica non c’è;
madri che non hanno potuto/voluto vedere e che ricordano con straziante
resistenza frammenti della percezione di un abuso che gli è passato sotto gli occhi;
madri destinate ad essere massacrate e crocifisse nel contesto giudiziario;
madri bambine che non vogliono crescere e fanno fatica a confrontarsi con i genitori
che le hanno infantilizzate;
madri schiacciate dal senso di colpa e dalla pretesa perfezionistica in base a cui
avrebbero dovuto controllare tutto;
madri all’opposto che minimizzano la propria responsabilità ed hanno fretta di
autoassolversi sulla scelta del partner perverso che hanno compiuto e che si è
rivelata fallimentare;
madri che non vogliono vedere fino in fondo gli effetti della mancata protezione nei
loro figli;
madri non allenate ad aprire gli occhi e ad aprire tutte le porte tenute chiuse dal
Barbablù di turno;
madri che hanno rimosso troppo e hanno idealizzato troppo il loro partner;
madri che hanno perso la speranza e vogliono mettere una pietra sopra al passato
ed anche al futuro;
madri che intendono chiudere definitivamente la loro esistenza all’incontro con il
maschile e con la sessualità, non accorgendosi di quanto le piccole vittime sperino
che la madre si riapra al mondo e all’incontro con gli affetti e con le relazioni;
madri, all’opposto, che ricercano nuovi partner, dopo quello abusante, senza
riflettere sulle proprie responsabilità, come se nulla fosse capitato, come ad
acquistare un altro biglietto della lotteria;
madri che non si rendono conto che il recupero dei loro figli passa anche attraverso
il recupero di una speranza e di un progetto;
madri che non riescono ad abbandonare la pretesa illusoria di un mondo giusto dove
certe cose non avrebbero dovuto succedere;
madri che si affidano all’attesa fideistica che prima o poi verrà fatta piena giustizia
indipendentemente dall’attivazione di scelte, attivazioni e strategie efficaci;
madri che fanno fatica a responsabilizzare i figli rispetto alle emozioni e ai ricordi di
cui i figli stessi sono portatori;
madri che non credono che la sofferenza è un’occasione da non perdere da parte
loro e da parte dei loro figli per crescere e per imparare a pensare e a parlare;
madri di piccole vittime di abuso: donne che soffrono troppo e che hanno bisogno
di essere accompagnate nell’elaborazione di quanto accaduto e di ricostruzione di
una fiducia nel futuro, loro e dei figli abusati.