venerdì 17 giugno 2011

Quel ragazzino non creduto


Una storia che mi ha davvero indignata, tra le tante che purtroppo quotidianamente leggiamo, è quella raccontata a Chi l’ha visto? su Rai3, qualche settimana fà.
Questa è la storia drammatica di alcuni bambini in Sicilia sottoposti a violenze sessuali di gruppo perpetuate da adulti: storie che la terribile omertà italiana (e quindi non solo siciliana) preferisce nascondere, preferisce coprire con un fazzoletto nero.

E già, fazzoletto nero: fazzoletto nero in segno di lutto, del più terribile lutto che possa offendere la dignità umana. Se avete del fegato ma soprattutto voglia di capire cosa succede e non ci viene detto continuate a leggere, ma se siete deboli di cuore chiudete pure questo link.

Un bambino alcuni anni fa è stato barbaramente ucciso da quattro uomini a colpi di pesante chiave inglese sulla testa, e poi gettato moribondo e con i pantaloni calati, in un burrone dopo essere stato ripetutamente abusato e brutalmente sodomizzato dal gruppo:
reo di essersi verbalmente ribellato alle violenze mentre le subiva e per aver urlato piangendo ciò che gli è costata la vita, ciò che ogni bambino in cerca d’aiuto direbbe in una situazione analoga: “lasciatemi!! Basta!! Se non la smettete lo dico al mio papà!!”.

E no, questo non doveva dirlo: doveva subire in silenzio, nessuno doveva sapere ciò che accadeva in quel garage a lui e ad altri bambini. Il silenzio: sì, l’Italia del silenzio omertoso. Una creatura di tredici anni, uscito per andare in chiesa e ritrovatosi costretto a salire in un automobile, un sequestro, per essere portato in quel terribile posto dove lo attendevano altre persone perverse e maledette. Colpevole di aver cercato l’aiuto del suo papà, un papà disperato che tutt’oggi insieme alla mamma del piccolo non riesce a darsi pace di questa tragedia, di non aver capito che forse il loro figlio già da giorni era preso di mira dal gruppo, e già forse era stato molestato ed intimidito.

Ma il piccolo aveva paura, paura e vergogna e non parlò ai suoi genitori ignari, se non una misteriosa frase alla mamma, che purtroppo non poteva capire e nemmeno immaginare lontanamente simili atrocità, e capisco il dolore e la rabbia che avrà ora dentro sè quella povera donna ferita.

Solitudine, vergogna, paura, silenzio. Questo affligge la testa del bambino seviziato, e i bastardi lo sanno bene: i bastardi ci contano su questo.

Il bambino non era solo però, c’era con lui un altro ragazzino coetaneo, costretto allo stesso trattamento. Un ragazzino che ha visto tutto e ha parlato, ha raccontato le atrocità, ha raccontato ciò che ha subito e ciò che ha visto subire al suo amico e come tutto ciò venisse filmato. Il suo reagire passivamente per il terrore gli ha risparmiato la vita. Il suo raccontarlo dopo gli ha regalato una seconda vita d’inferno: il ragazzo ha fatto i nomi, tutti e quattro i nomi dei perversi!

Lo so, starete tirando su un sospiro di sollievo a pensare che queste persone ora sono tutte in carcere e non possono più far del male ad altri bambini vero?
E no, se è così vi sbagliate di grosso: ma che scherziamo? Si può credere ad un ragazzino di tredici anni?? Ma scherziamo? Ma sarà matto, oppure è bugiardo, oppure si è sbagliato, oppure vaneggia, oppure si voleva vendicare di qualcosa, ecc. : insomma qualsiasi cosa pur di mettere quattro mostri adulti in galera senza altra prova che la testimonianza di un semplice ragazzino, e che conta un ragazzino oggi in Italia (e nel mondo)? Niente: la parola di un bambino non conta proprio niente. Non conta niente la sua dignità sporcata, la sua infanzia stuprata, la sua vita storpiata e gettata in un burrone, come un sacchetto di immondizia, ancora con i pantaloni calati dopo i servizietti delle bestie.
Siete abbastanza indignati quanto me?

Io penso di sì, perché i sentimenti, il cuore grande e la rabbia per chi tocca i bambini ce l’abbiamo in tanti per fortuna. Eppure nemmeno la nostra rabbia salva i bambini, forse perché la nostra voce è troppo debole? Forse perché abbiamo la gola strozzata dal dolore….Vorremmo fare qualcosa, vorremmo vederli impiccati a testa in giù certi sub-uomini , ma anche noi soffriamo in silenzio, quel dannato silenzio che copre la bocca ai bambini e paralizza noi grandi.

Ma torniamo al secondo bambino: un’approfondita perizia del CTU nominato dal PM lo ha dichiarato “perfettamente attendibile”. E giustizia fu vero? Ma no, che ingenui che siamo: quando c’è un CTU consapevole parallelamente, chissà perché, c’è sempre invece un Giudice cieco e sordo, un Giudice che crede ancora ai “bambini-mostri che inventano” piuttosto che ai mostri adulti che violentano ed uccidono bambini, come se negare che siano state quelle persone fosse negare che il fatto sia avvenuto: ma stavolta il fatto non si può negare (come fanno sempre) con banali illazioni, c’è il corpo violato ed ucciso del bambino, quello parla chiaro purtroppo!!

Non posso entrare nel merito di un processo conclusosi in secondo grado con l’assoluzione dei quattro indagati, come sempre. Quello che però voglio dire e gridare è che quel ragazzino dopo l’assoluzione dei quattro è stato trattato male da tutto il paese, trattato come l’infame che fa false accuse. E contemporaneamente il suo piccolo amichetto ha perso la vita per le atrocità di quattro esseri che ancora vivono purtroppo e che sono liberi, sì loro sono LIBERI! Liberi di violentare ed uccidere ancora.
Ma in tv fa male parlarne vero? Oppure è troppo comodo coprire, nascondere? Ma sì, meglio parlare per mesi di povere altre ragazzine scomparse ed uccise di cui non si sa niente e dove ognuno può farsi la sua idea, così, come un gioco. Ma dedicare una puntata di Quarto Grado, Matrix o Porta a Porta su questa storia di pedofilia forse darebbe fastidio a troppe persone. O no? E i pedofili lo sanno, e i pedofili ci contano su questo omertoso silenzio maledetto.

Mi domando se la vittima fosse stata un uomo, un adulto trattato in quel modo, mi domando se tutto sarebbe passato nell’ombra allo stesso modo, mi domando se i giudici avrebbero chiuso il caso con la stessa leggerezza e se i media avrebbero ignorato la notizia allo stesso modo. Mi domando se il secondo ragazzino avesse avuto solo cinque anni in più ed essere maggiorenne quale scusa avrebbero inventato per archiviare un ennesimo caso di pedofilia!

Rimane il fatto che nell’era delle fantasie sociali delle così dette false-accuse, chissà perché, i bambini continuano ad essere quotidianamente violentati, quotidianamente non creduti, e tutto ciò però non fa notizia.

Questa terribile storia, un ennesimo caso di ragazzini stuprati e sottoposti a violenze perpetuate da adulti perversi. Un ennesimo caso di ragazzini non creduti quando prendono il coraggio di parlare.

Ma tutto tace. Tace anche di fronte ad un omicidio barbaro e crudele: tutto tace, perché le vittime in fondo….sono “solo” ragazzini! E’ questo che vige ormai nel nostro paese.
Vorrei tanto chiedere a Paolo Bonolis in questo caso dove sia Il Senso della Vita.

Ringrazio Chi l'ha visto? per l'onestà e la sincerità del programma, l'unico che con coraggio ci apre gli occhi su certe realtà nascoste.
E il mio pensiero va solo a loro,
a quel ragazzino come tanti che è stato barbaramente sodomizzato, ucciso con colpi violenti in testa e gettato moribondo da un burrone….con i pantaloni ancora calati!;
e all'altro ragazzino vittima come lui, che però vede tutto e poi ha il coraggio di parlare, raccontare ciò che ha vissuto in prima persona, anche vedere il suo amico piangere terrorizzato ed invocare l'aiuto del padre. Fa i nomi dei luoghi e delle persone che ha visto uccidere il suo amico. Ma non viene creduto dal giudice incaricato.

Ed è con rabbia che poi non posso dimenticare che attualmente, mentre io sto scrivendo, ci sono in completa libertà quattro adulti assassini e pedofili, che per la legge italiana però sono ancora senza nome.

Questo è accaduto in Sicilia,qualche anno fà, nella nostra bella Italia: quella ci fa credere che i diritti dei bambini sono sempre al primo posto.
E di che meravigliarsi d'altronde?.

Concludo e lascio a voi le vostre riflessioni. Io le mie già le ho fatte

La Redazione

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