Dopo anni di discriminazione nelle cause di affidamento della prole e condotto dure lotte per vedere riconosciuta la loro presenza genitoriale nella vita dei propri figli, i padri italiani finalmente ce l’hanno fatta!
Il numero dei padri impegnati in questa lotta è cresciuto a dismisura tanto da meritare l’attenzione dei politici che hanno dovuto metter mano alla legge e modificarla.Giustizia è fatta? Non proprio…La giustizia, che dovrebbe fare da ago della bilancia, troppo spesso fa pendere eccessivamente da una parte o dall’altra le sue decisioni. La figura genitoriale paterna, una volta poco riconosciuta, oggi tende ad avere la meglio (anche in qualche caso di padre poco "meritevole").
E pure gli operatori sociali si sono adeguati a questo “trend”, tanto che oggi sta nascendo una nuova categoria, quella delle MADRI discriminate dal sistema…lo testimoniano i diversi casi di cui si occupano i mass media.
Le madri di oggi sono più esposte, che in passato, ad essere considerate inaffidabili e manipolatrici…la vera rovina dei loro figli! A loro non viene scontato nulla, pretendendo sempre di più e anche l’impossibile…e sembrano avere sempre torto.
Se prima si assisteva alla sottrazione dei figli ai genitori drogati, alcolizzati, violenti o comunque lesivi per i minori, oggi è sufficiente che due genitori abbiano un “rapporto conflittuale” per vedersi portare via i figli.
O ancora, il sospetto più o meno fondato che ci sia “alienazione genitoriale” (quasi sempre è la mamma ad essere accusata di mettere in cattiva luce il papà agli occhi del loro figlio).
La teoria di R. Gardner sulla PAS, ossia “sindrome da alienazione genitoriale” è appunto una teoria e non una scienza inconfutabile.
In America la PAS è conosciuta e applicata da decenni, con risultati drammatici per le mamme e i bambini, tanto che sono nate organizzazioni come la Mother’s Alliance che tutela le donne alle quali sono stati sottratti i figli. E’ necessario ripetere l’esperienza anche qui in Italia?
NELLE CAUSE DI AFFIDAMENTO DEI FIGLI NON CI SONO VINCITORI NE’ VINTI !!A pagare il prezzo più alto sono sempre e solo loro: i BAMBINI, stritolati da un sistema che, anziché tutelarli aiutando le loro famiglie, li distrugge.
Questi bambini sottratti ai genitori vengono rinchiusi in case-famiglia, altrimenti dette comunità, luoghi ritenuti “neutri” dagli istitutori e dove “non vengono condizionati”. Togliere un figlio a una madre è come estirpare le radici alla terra!!
Ci si può opporre a tutto questo? I tempi purtroppo non sono ancora maturi per poter parlare di malagiustizia. L’esperienza mi insegna anche che nelle cause di separazione tra coniugi, a soccombere spesso non è tanto la parte che, con la sua condotta, ha causato la fine del rapporto, bensì la parte che per mancanza di informazione e/o di mezzi economici, non riesce ad attivarsi per proporre ricorsi nelle opportune sedi giudiziarie avverso il cattivo servizio offerto sia dagli operatori sociali che della giustizia più in generale.
http://usciamodalsilenzio.blogspot.com/
martedì 9 febbraio 2010
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