lunedì 12 aprile 2010

PICCOLE CAVIE

Quelle piccole cavie

Da qualche anno molti psicologi, forse anche troppi, sono alla ricerca di nuove teorie da proporre sul “mercato” della psicanalisi, forse solo per un narcisistico bisogno di dire “qualcosa di nuovo” da anteporre a coloro che li hanno dignitosamente preceduti, un egoistico bisogno di popolarità. O ancor peggio: forse solo per assecondare le “esigenze” di un' epoca storica in crisi, esigenze politiche, economiche, strategiche, tutte tristemente spacciate per “culturali”. L’obbiettivo? Rinnegare la nostra meravigliosa Natura che ci vuole esseri Umani che pensano ed amano per trasformarci così in un esercito di soldatini di stagno, costretti a sopprimere le proprie emozioni per ubbidire alle megalomani esigenze di qualcun’altro. La storia nazista c’insegna come un singolo, perlopiù pazzo, abbia potuto plagiare migliaia di persone apparentemente “normali” convincendole ad assecondare disumane teorie volte a distruggere, eliminare, un’intera popolazione: uccidere milioni di persone innocenti, tra cui migliaia di anziani, madri e soprattutto bambini, a suo dire “pericolose” per la società, ma era la “sua” società: quella che lui, nella sua mente perversa aveva immaginato, desiderato.

Dopo un secolo ancora ci si domanda come tutto questo sia potuto succedere.

E già: com’è potuto succedere che dei bambini siano stati USATI per gli esperimenti di una persona disturbata? Assurdo?

Bè, è passato un secolo, ma non è passata la follia, sempre in agguato dietro l’angolo, e a rimetterci sono sempre loro: i BAMBINI!

Cosa fa lo Stato oggi per proteggere e tutelare i più deboli? Nulla: i bambini oggi sono legalmente gettati nelle fosse dei leoni, che siano i loro aguzzini, che siano le case-famiglia, che siano genitori violenti.

E così come qualche “scienziato” nazista seppe trovare l’assurdo consenso da parte del suo Regime per vivisezionare i bambini ebrei, oggi ci sono “scienziati” alla ricerca di teorie da inventare che consentano di giustificare atroci reati, come la pedofilia per esempio. O come il semplice strappare i figli alle proprie madri: violenza sempre più diffusa nei Tribunali odierni.

E con quale giustificazione tanta atrocità? La giustificazione che serve “di facciata” non è un problema: se non c’è s’inventa! E così, forti del fatto che la Psicologia non è Matematica e non è Scienza (e quindi non esige riscontri oggettivi di ciò che si sostiene) qualsiasi idea può essere lecitamente strutturata a proprio piacimento dallo psicologo di turno, anche inventata lì per lì, che subito per il Giudice diventa legge. E le vittime sono sempre i più piccoli, i più deboli, i cui bisogni e i cui desideri vengono trattati come carta straccia, spesso da deridere, da violare anche con un disumano orgoglio.
Ed è proprio a queste piccole cavie di oggi che penso quando ricordo il mondo in cui sono cresciuta io, appena qualche decennio fà, quando ancora esisteva una Scienza che riconosceva i bambini come individui, e una Coscienza che salvaguardava i loro diritti ad una vita serena. I loro diritti, oggi calpestati, di stare con chi li ha nutriti e cresciuti con la propria vita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

BELLISSIMO articolo, complimenti! Azzeccata anche l'associazione al genocidio...oggi i bambini vengono "uccisi" soprattutto mentalmente...